Stili di reportage di guerra contemporaneo: Wojciech Tochman e Wojciech Jagielski

Ewa Sławek

(Profesor Emeritus. Uniwersytet Śląski w Katowicach)
E-mail: ewaslawek[at]o2.pl
ORCID: 0000-0002-4566-4789
DOI: 10.31261/FLPI.2023.05.07
„Fabrica Litterarum Polono-Italica” 2023, nr 1

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Abstract

L’autrice dell’articolo sostiene che due eccezionali giornalisti polacchi che si occupano di guerra rappresentino due distinti stili (idiostyle) letterari. Wojciech Tochman può essere incluso nella cerchia degli scrittori “minimalisti-retorici”, mentre lo stile di Wojciech Jagielski può essere descritto come “metaforico”. Nell’articolo, per dimostrare questa tesi nell’interpretazione delle opere di Tochman, tra cui: Jakbyś kamień jadła; Dzisiaj narysujemy śmierć; Pianie kogutów, płacz psów, vengono utilizzati strumenti di analisi linguistica. Con lo stesso metodo sono stati analizzati selezionati lavori di Jagielski: Wieże z kamienia i Modlitwa o deszcz. Il minimalismo di Tochman deriva dall’utilizzo creativo della sintassi, dall’uso delle costruzioni sintattiche più elementari e delle espressioni non predicative e dalla semplice esposizione dei fatti. D’altra parte, Jagielski si concentra più sulla semantica, quindi nel suo stile sono presenti un ampio numero di metafore, confronti ed epiteti.