Nella quiete del tempo di Olga Tokarczuk nella prospettiva della linguistica culturale ed ecologica

Ewa Sławek

(Uniwersytet Śląski w Katowicach)
E-mail: ewaslawek[at]o2.pl
ORCID: 0000-0002-4566-4789
DOI: 10.31261/FLPI.2022.04.11
„Fabrica Litterarum Polono-Italica” 2022, nr 1

Scarica l’articolo
Scarica tutto il numero
l’articolo e’ disponibile in polacco

Abstract

L’autrice cerca di leggere il romanzo Nella quiete del tempo di Olga Tokarczuk attraverso il prisma di categorie e concetti della linguistica culturale contemporanea (etnolinguistica) e dell’ecologia, come l’immagine linguistica del mondo, lo stereotipo, la mappa mentale, l’ecosistema lessicale. L’analisi del linguaggio dell’opera con con l’ausilio degli strumenti della linguistica culturale ha permesso di formulare la convinzione che il premio Nobel ha creato in quest’opera un “ritratto” storico-culturale e sociale di quella parte dell’Europa centrale chiamata Polonia provinciale. Secondo lei, questa immagine consiste in un certo sistema di verità, miti e spesso false percezioni. Senza entrare in polemica con l’insieme di stereotipi (per esempio stereotipi etnici), miti e credenze presenti nella nostra cultura e mentalità, la scrittrice ha indicato il potere dell’influenza dei cliché mentali ancora riprodotti. Gli strumenti di ricerca della linguistica ecologica, d’altra parte, hanno permesso di scrutare nel romanzo una polemica con la tradizione delle discipline umanistiche antroponormative e di definire l’atteggiamento dell’autrice come pro-ecologico.