Antonio Sciacovelli
Due “M” al Nord: Montanelli e Malaparte in Finlandia
Indro Montanelli (1909–2001) and Curzio Malaparte (1898–1957) were in Finland during World War II, the former as a witness (and envoy) of the “winter war” fought against the Soviet Union by Finland (which had won independence from Russia in 1917), the latter in the years of the “war of continuation”, when hostilities between the two countries continued in the more complex picture of the second phase of the conflict, that is, after Germany had attacked the Soviet Union. Most of their correspondence and annotations, collected in volume, immediately became, for many readers, the representation of an unequal clash between the small but well-prepared army of Finland (David) and the populous ranks of the Red Army (Goliath). In this article, Antonio Sciacovelli highlights, on the basis of his analysis of their writings, how their images of the Finns, the environment and the particular situation of those years were conveyed to Italian readers, in the “story” of the war events.
Simone Guagnelli
Le impressioni sulla Polonia del 1953 di Tommaso Fiore
Nell’articolo viene contestualizzato e pubblicato uno scritto inedito di Tommaso Fiore che servì da testo per la serie di conferenze sulla Polonia tenute tra il 1953 e il 1954 in tutta Italia, dopo il suo viaggio del 1953 da cui sarebbe scaturito il volumetto «I corvi scherzano a Varsavia». Il documento presenta in una forma sintetica tutti i temi e le impressioni più favorevoli che avevano colpito il meridionalista pugliese della Polonia in via di ricostruzione dopo il disastro della Seconda guerra mondiale, in un continuo e speranzoso confronto con le sorti della Penisola italiana.
Iryna Shylnikova
La prosa documentale di Svetlana Aleksievič. Tra reportage e memoir collettivo
Il presente saggio ha come obiettivo l’analisi dell’opera di Svetlana Aleksievič come espressione più compiuta della prosa documentale intendendo con tale definizione una narrativa ibridata con le forme del reportage e del memoir collettivo. Si tracceranno pertanto le origini di tale filone narrativo che ha avuto il suo pieno sviluppo nella letteratura Sovietica durante gli anni 70 e che risulta caratterizzato dalla cessione della parola da parte dell’autore ai diretti testimoni degli eventi accaduti. Lo studio della prosa documentale nella sua diacronia permetterà di ricostruire il metodo artistico di Svetlana Aleksievič chiarendo, al tempo stesso, come il ricorso alle testimonianze vive su fatti reali possa trasformarsi in fenomeno estetico. Un focus particolare sarà dedicato a Tempo di Seconda Mano nel tentativo di fissare i punti cardine della poetica autoriale.
Magdalena Horodecka
Trasparenza, riflessione, dialogo Lampedusa e la migrazione in „Wielki przypływ" di Jarosław Mikołajewski
L’articolo propone un’analisi del reportage di Jarosław Mikołajewski, Wielki przypływ (2015). L’autrice definisce questa prosa di reportage attraverso la prospettiva di ricerca sul giornalismo letterario. Quindi, importanti categorie di ricerca sono qui i metodi di riconoscimento dei reportage, con particolare enfasi sulla trasparenza del discorso. Le considerazioni proposte da Mikołajewski riguardano anche la prospettiva etica della descrizione del problema dei profughi a Lampedusa e i ritratti degli italiani intenti nell’aiutare i rifugiati. Parte importante della sua prospettiva narrativa e epistemologica è il colloquio con i testimoni che hanno vissuto in maniera diretta gli eventi.
Monika Wiszniowska
Etica e politica. Le opere di Paweł Smoleński
L’articolo è un tentativo di esaminare il lavoro di Paweł Smoleński. Nel testo, il giornalista viene presentato in due differenti ruoli, opportunamente specificati su due livelli di testo. Il primo è quello dello scrittore sociale e politico, realizzato in quella parte del testo in cui racconta il mondo al lettore, utilizzando le informazioni che ha a disposizione. Il secondo ruolo è quello dello scrittore-umanista che non vede alcuna possibilità di raccontare i complicati eventi dei nostri tempi senza concentrarsi sui singoli destini umani. Nel reportage di Smoleński, del resto non solo nei resoconti sul Medio Oriente, c’è inscritto un progetto etico, il cui punto di riferimento sono i valori europei: il razionalismo e una visione del mondo antropocentrica. Nel lavoro dell’autore entrambi i ruoli si fondono, creando così una scrittura originale.
Alessandro Ajres
Reportage polacchi nel Sud Italia oggi: Dariusz Czaja, Jarosław Mikołajewski e Paweł Smoleński
Over the past few years, the Polish publishing house Czarne, which specializes in reportage and non-fiction literature, has published several books about Italy. The most obvious element that unites them is undoubtedly the area of the country on which these books focus, and which we could (broadly) define as the South of the Peninsula. After years of glances shot only fleetingly by Polish tourists and artists towards “our” South, suddenly it thus becomes a source of profound socio-cultural reflections, as well as a reference point for reading current events. In this article, Alessandro Ajres discusses the reasons for this change of approach to southern Italy starting from the texts by Dariusz Czaja and moving on to Jarosław Mikołajewski and Paweł Smoleński’s (written by four hands).
Aleksandra Łasińska
La doppia faccia dell’Altra Il ritratto della donna in „Życie zaczyna się we Włoszech" di Julia Blackburn
L’autrice dell’articolo prepara un ritratto dell’alterità femminile tratto dal libro Życie zaczyna się we Włoszech di Julia Blackburn. L’autrice analizza le tecniche utilizzate per descrivere l’alterità femminile. Il testo si propone di illustrare modalità specifiche per stabilire relazioni con i personaggi presentati nel saggio. Nell’articolo presentato si giuge alla conclusione che “Julia Blackburn” è l’eroina e al contempo l’Altra-donna.
Giulia Kamińska Di Giannantonio
Mappa e mafia „Statale 106. Viaggio sulle strade segrete della ‘ndrangheta" di Antonio Talia
Nel suo articolo, l’autrice propone un’analisi del reportage Statale 106. Viaggio sulle strade segrete della ‘ndrangheta. Il testo ricostruisce non solo l’immagine della ‘ndrangheta presentata nel libro di Talia, ma anche la Calabria stessa, la regione da cui ha origine questa organizzazione criminale, le persone che vi abitano, l’interpretazione della sacralità che vi prevale, e persino i fenomeni atmosferici che vi si verificano.
Katarzyna Kwapisz-Osadnik
Identità sospesa: forme linguistiche di ricerca e di espressione dell’identità nazionale sull’esempio della lingua italiana
Il presente articolo è dedicato alla riflessione sull’identità italiana di fronte all’Italia Unita e alla standardizzazione della lingua italiana. L’analisi degli indicatori linguistici del soggetto nel contesto degli studi sulla soggettività e l’immagine linguistica del mondo conduce a rispondere alla domanda sull’identità nazionale italiana contemporanea. Il corpus di ricerca proviene da una parte da siti Internet, i cui utenti, parlando spontaneamente di se stessi, esitano tra la loro italianità et la loro appartenenza alla regione, dove sono nati e dove vivono, e cioè tra Io italiano e lo Piemontese; d’altra parte, i testi provenienti dalla stampa online, indirizzati a tutti gli italiani, devono verificare l’identità italiana. Seguendo gli indicatori linguistici che esprimono identità in entrambi i tipi di testi, si scopre che l’identità italiana rimane sospesa a favore di identità locali immerse in diverse storie e culture regionali e in varie varianti linguistiche.
Giulia Dell’Aquila
«D’occulte terre altro emispero»: viaggio e conquista nell’epica secentesca
Between the late Sixteenth century and the first half of the Seventeenth century, an epic production dedicated to the narrative of the discovery and conquest of America became widespread. The customs and traditions of the native peoples and the fascinating nature of those places, untouched by civilization, are made known to European readers through a series of oceanic poems, which correspond to the desire for knowledge and exoticism typical of the 17th century. For these reasons, the American epic, while collaborating in consolidating stereotypes related to ethnicity, well represents the seventeenth-century spirit, animated by a broad and bold project of revolution in every field of knowledge.
Anna Mezzina
Ezio Mauro e il suo scrittore senza nome Mauro Ezio, Lo scrittore senza nome. Mosca 1966: processo alla letteratura, Milano, Feltrinelli, 2021, 333 p.
This review deals with the most recent novel written by Italian journalist and former editor-in-chief of la Repubblica Ezio Mauro, Lo scrittore senza nome: processo alla letteratura (2021). The plot revolves around the events that precede and follow the arrest and trial of Russian authors Andrei Sinyavsky and Yuli Daniel. However, from the very beginning, the reader is made aware of the character around whom the story is centered: Yuli Daniel. To tell this story, the author writes a journalistic novel, which is a variation of the traditional literary genres combining fictional and non-fictional elements.