Annagrazia Carriero, Ivan de Matteo
DOI: 10.31261/FLPI.2020.02.20
„Fabrica Litterarum Polono-Italica” 2020, nr 1, s. 225-226
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Il 2019 è stato dichiarato l’anno di Gustaw Herling-Grudziński, scrittore polacco che per più della metà della vita ha fatto di Napoli la propria casa. Per questo il Comune di Napoli, insieme con l’Istituto di Cultura Polacca di Roma, l’Università “L’Orientale” di Napoli, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici e l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, hanno voluto rendergli omaggio con un festival a lui interamente dedicato, che si è svolto dal 24 al 26 ottobre. Il festival si è aperto alle ore 17:00 del 24 ottobre con i saluti di Anna Maria Anders, ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, figlia del generale Władysław Anders, per il quale Grudziński combatté la famosa battaglia di Monte Cassino del 1944, del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, di Gaetano Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, di Natalino Irti, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici, di Elda Morlicchio, rettrice dell’“L’Orientale”, Lucio d’Alessandro, rettore del “Suor Orsola Benincasa”, e di Dario dal Verme, console onorario della Repubblica di Polonia a Napoli. A seguire, la presentazione del Meridiano Mondadori “Etica e Let-teratura”, che raccoglie le principali opere dello scrittore: Un mondo a parte, Diario scritto di notte e Racconti, introdotto e moderato da Emma Giammattei, alla quale sono intervenuti Krystyna Jaworska, Marta Herling, Goffredo Fofi e Silvio Perrella.
Alle ore 20:00 della stessa giornata Lech Dzierżanowski ha letto “L’amicizia fra Roman Palester e Gustaw Herling nelle loro lettere”, aprendo il concerto “La musica abbatte le frontiere”, in collaborazione con l’Istituto di Musica e Danza di Varsavia. I brani di Karol Szymanowski, Dmitrij Šostakovič, Roman Palester, Mieczysław Weinberg, Grażyna Bacewicz e Ryszard Sielicki sono stati interpretati da AgnieszkaMarucha(violino), Rafał Zambrzycki-Payne (violino) e Jakub Tchorzewski (pianoforte). A fine concerto l’Istituto di Cultura Polacca di Roma ha offerto agli ospiti una cena a buffet.
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Il giorno successivo, venerdì 25, presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, si è aperto il convegno “L’Europa di Herling”, alla presenza di illustri docenti, tra cui il professor Luigi Marinelli, moderatore della prima sessione del giorno, Krystyna Jaworska, Luca Bernardini e Laura Quercioli Mincer, che nei loro interventi hanno parlato di Europa, di colpe del passato, di religione ebraica e di molto altro. È stato inoltre presentato il libro L’autobiografia italiana nei racconti di Gustaw Herling-Grudziński di Alessandro Ajres, professore di lingua e letteratura polacca all’Università degli Studi di Torino.
Alle ore 20:00, presso la Basilica di Santa Chiara, l’attore Toni Servillo ha deliziato i fortunati presenti con la lettura di Requiem per il Campanaro di Gustaw Herling, tradotto da Vera Verdiani, adattato per l’occasione da Stefano de Matteis. La storia narra di un bambino di origini ebraiche che, dopo la morte dei genitori in un rogo causato dai soldati nazisti, viene accolto dai francescani.
L’ultima giornata, sabato 26 ottobre, si è aperta con la lettura delle traduzioni di alcune pagine del Diario scritto di notte, a cura degli studenti che seguono i corsi di lingua e letteratura polacca in tredici Atenei italiani Tre studenti prescelti da ciascuna cattedra di polonistica si sono cimentati nella traduzione di una pagina del Diario di Herling, che hanno poi letto di fronte ad altri studenti e docenti in una sessione dei lavori moderata dal professor Andrea Ceccherelli dell’Università degli Studi di Bologna. La giornata è proseguita all’Istituto Italiano degli Studi Storici in via Benedetto Croce (dedicata al filosofo, suocero di Herling-Grudziński) con le testimonianze di amici e parenti dello scrittore che ne hanno delineato un ritratto più intimo e familiare. A questa sessione, ovviamente moderata da Marta Herling, figlia dello scrittore, sono intervenuti Anna Bernhardt, Édith de la Héronnière, Elena de Varda, Wojciech Karpiński, Zdzisław Kudelski, Titti Marrone, Józef Opalski, Silvio Perrella, Piero Sinatti e Vera Verdiani. Mariusz Wilk, purtroppo, non ha potuto essere presente. Da non dimenticare, inoltre, l’inaugurazione della mostra documentaria “Gustav Herling – ritratto napoletano”, aperta al pubblico fino al 15 novembre. Infine, a conclusione del festival, è stato proiettato il film del 1995 Diario scritto sotto il vulcano del regista polacco Andrzej Titkow. I tre giorni del festival dedicato a un autore di profonda cultura e dai multiformi interessi, a uno scrittore poliedrico (come è stato definito da alcuni relatori), purtroppo lasciato a lungo nell’ombra a causa di questioni spesso puramente politiche, sono stati forse il modo più umile e affettuoso per chiedere perdono, ma anche per offrire alle future generazioni la possibilità di conoscere non solo un uomo, ma anche, attraverso le sue opere, un passato per molto tempo trascurato, se non di proposito nascost.
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