La Puglia, una terra da scoprire Un viaggio con Kazimiera Alberti

Il monumento particolare di Patù (un piccolo paesino in provincia di Lecce) soprannominato «Le Centopietre» è il protagonista de L’ignoto testimone di un celebre incontro. Il celebre incontro è quello fra due culture differenti che si unirono per poter creare questo monumento dedicato a Dio:

«Le Centopietre» (poiché sono giusto cento i blocchi di pietra squadrata che lo costituiscono), ha un aspetto dimesso, modesto; direi quasi che filosoficamente voglia dall’alto del suo sangue nobile ridere di ogni pompa esteriore. Ma nella sua strana veste di baracca litica forma un altro importante anello della grande catena dello sviluppo dell’umanità (Alberti 1951: 108).

Viaggiando sempre nel Salento, dopo aver raggiunto Gallipoli sulla costa ionica, la scrittrice ne fa un’accurata descrizione ne Il pesce sul piatto di Maiolica. Per esaltare la bellezza della città scrive:

O uomo del nord, se tu sogni del sud, di un lido azzurro sul quale riposare, ti auguro ti appaia nel sogno una cittadina situata sotto il tacco dello stivale italiano: Gallipoli! Già il suo nome esotico ti dirà che è «Bella città». «Kalli-polis» la chiamarono i suoi padrini di battesimo, i Greci (Alberti 1951: 110).

Tutta la descrizione ruota attorno al paragone della città con un qualche “pesce antidiluviano, emerso dal mare per riposare, che incantato dal colore non è più ritornato alle sue profondità” (Alberti 1951: 110). Poiché:

Quando il vento si calma, il mare, sul quale posa l’enorme pesce dalla testa tagliata, si presenta come un piatto di lucida maiolica, cosparso di tutte le sfumature di azzurro, dal più chiaro al più cupo (Alberti 1951: 110).

Ci facciamo travolgere dalla bellezza dei monumenti della graziosa città a partire dalla Fontana Ellenica fino ad arrivare alla Cattedrale. Ci ritroviamo così coinvolti in una riflessione sulla giovinezza che porta all’esaltazione della poesia, in grado di ringiovanire le cose, e alla critica dell’archeologia, che tende solo ad invecchiarle. La visita di questa località è accompagnata da un’orchestra, i cui protagonisti principali sono le onde ed il vento. Il castello angioino che contiene segreti storici, a ridosso del mare; la cattedrale in stile barocco, seppur meno sfarzoso rispetto allo stile di Lecce, ogni cosa riguardante questa cittadina allegra, laddove ci si possono compiere diversi peccati anche in un unico giorno, trova un piccolo spazio per essere descritto tra queste pagine (Alberti 1951: 111–115).

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