Per i minori di 14 anni sono i genitori a dichiararlo. Si può scegliere solamente l’appartenenza al gruppo tedesco, italiano o ladino. Non esiste la possibilità di definirsi «multietnico» o di una quarta etnia. L’unica eccezione alla regola sono i matrimoni misti. La legge prevede la possibilità di non mettersi d’accordo da parte dei genitori sull’identità etnica dei loro figli. In questo unico caso i genitori sono esonerati da dare una dichiarazione per i propri bambini (Kleinert 2012: 66). In una regione da secoli situata al confine, dove si incontrarono tante influenze culturali, può sorprendere che uno debba autodefinirsi in modo così rigido (Kleinert 2012: 66).
Come sostiene Kleinert, nella Proporzionale etnica c’è una sottile insensatezza. Da una parte il censimento non prevede la possibilità di scegliere più di un’appartenenza linguistica. Risulta allora che non esista la possibilità di bilinguismo. Dall’altra, per ottenere qualsiasi lavoro nel settore pubblico bisogna sostenere l’esame di bilinguismo, chiamato «il patentino» (Kleinert 2012: 67).
La Proporzionale e i censimenti tendono alla piena separazione delle popolazioni. La politica provinciale prevede una coesistenza di esse, ma non una convivenza tra loro (Blanco 2006: 135). Tutto ciò provoca una forte e rigida separazione tra i gruppi linguistici. Anche la cultura, in gran parte, è separata. Ci sono addirittura diversi assessorati alla cultura (italiano e tedesco) che raramente comunicano tra di loro e altrettanto sporadicamente organizzano eventi insieme (Blanco 2006: 137). Inoltre ci sono diversi sistemi scolastici e formativi per ogni gruppo (Blanco 2006: 137). Altri casi esemplari della separazione sono le due sezioni della Caritas (italiana ed austriaca) e le due organizzazioni alpine: il Club Alpino Italiano e l’Alpenverein Sudtirol (che hanno persino infrastrutture alpine separate) (Golemo 2013: 120).
Le caratteristiche regionali nel romanzo Eva dorme di Francesca Melandri
Le condizioni etniche, geopolitiche e culturali, presenti in provincia e distinte da quelle in altre regioni italiane, fanno sì che si crei un tipo d’identità e una cultura locale diverse da quelle predominanti nel resto della Penisola. Le differenze nella comprensione della propria identità tra gli abitanti dell’Alto Adige e delle altre province italiane si possono notare nei diversi aspetti della vita quotidiana e i loro riflessi sono anche visibili nella letteratura. Tra gli scrittori di madrelingua italiana queste differenze sono colte e trasmesse bene da Francesca Melandri nella sua opera Eva dorme. Le tematiche trattate, i problemi e la peculiarità altoatesini che costituiscono le componenti dell’identità regionale dei protagonisti e stimolano il suo sviluppo, sono spunto di riflessione per l’autrice.
s. 192-193