Conclusioni
Nel presente saggio sono state enunciate e commentate le particolarità che trasmesse anche nella narrazione. Sono stati messi in evidenza temi come: la lingua e il suo ruolo, l’immagine reciproca – spesso stereotipata – delle due popolazioni e i loro rapporti, le questioni della divisione politica e del censimento etnico. È stata analizzata la presenza di motivi sopra menzionati nel romanzo Eva dorme di Francesca Melandri e il ruolo che essi rappresentano.
L’autrice italiana prova a mostrare al lettore la complicità della realtà altoatesina e le differenze che da essa derivano. È molto abile nell’avvicinare le vicende storiche e politiche mentre, oserei dire, nel romanzo mancano i racconti della vita comune dei due gruppi. Vi si trovano le descrizioni di rappresaglia da parte degli italiani, i rapporti con i turisti, l’atteggiamento e l’incoscienza dei migranti; sono assenti invece le informazioni sugli altoatesini di lingua italiana che condividevano la vita quotidiana con gli altoatesini di etnia germanica. Il fatto ѐ ancora più interessante se si tiene presente che tre tra i protagonisti germanofoni avevano compagni italiani. In tutti e tre i casi non sono nemmeno accennati i problemi o le differenze culturali.
È da considerare il punto più debole del libro: nella narrazione appaiono le espressioni tedesche, viene sottolineata la differenza tra le due mentalità, sono rispecchiati i diversi modi di pensare e agire dei protagonisti, c’è un vastissimo elenco dei personaggi di cui ognuno rappresenta uno specifico atteggiamento verso la propria terra e identità, ma comunque la relazione amorosa interetnica è mostrata come ideale, privo di problemi o fraintendimenti. Non si trova nel libro nessuna incomprensione tra i due protagonisti, basata sui problemi linguistici (nemmeno siamo informati in che lingua interagiscono), non ci sono le problematiche differenze nelle abitudini o tradizioni. Sembra che il fatto di provenire non solo da opposti del Paese, ma anche da due lingue e tradizioni ben diverse non influisca affatto sui protagonisti.
Tale mancanza è sorprendente considerando la cura dell’autrice nel corso delromanzo nel cogliere la regione in un’ottica più ampia e polifonica.
s. 204