Ben presto però la stabilità dell’Orda cominciò a vacillare in seguito alle guerra civili scoppiate dopo l’uccisione nel 1357 di Gemi Bek, figlio di Uzbek Khan. Approfittando delle debolezze interne dell’Orda il principe di Mosca cercò di liberarsi del giogo tataro, ma il tentativo fallì e per risposta Mosca fu saccheggiata nel 1382 (Crummey 1987: 53). Solo un secolo dopo, nel 1480, quando ormai il khanato, smembrato in tanti piccoli stati e ridotto allo stremo per le continue lotte, Mosca riuscì finalmente a liberarsi del giogo tataro. Nel 1502 la città di Sarai, capitale dell’Orda, fu assediata e poi distrutta dal sovrano del khanato di Crimea Mengli Girai. Il khanato dell’Orda, dopo oltre due secoli, era giunto alla fine.
I Tatari del Granducato di Lituania
La Polonia ebbe un primo contatto con i Tatari nel 1241, quando il Paese, diviso in piccoli principati feudali, fu invaso da un esercito comandato da Batu Khan, nipote di Gengis Khan (Arık 2010: 159). Alcuni Tatari si erano stabiliti nei territori del Granducato di Lituania già a partire dal 1320. Nel 1395 il khan dell’Orda Tokhtamish, dopo essere stato deposto da Tamerlano, trovò rifugio nel Granducato di Lituania, appoggiato dal sovrano Vitoldo (Forbes Manz 1989: 72). Secondo gli Annales di Jan Długosz la data ufficiale in cui i Tatari si stabilirono in Polonia è da considerarsi il 1397 (Mickūnaitė 2006: 188–190).
Tra i primi Tatari del Granducato di Lituania, chiamati in turco Lipka Tatarlar – probabilmente Lipka era il nome della Lituania in tataro – vi erano mercenari, prigionieri di guerra e persone che avevano spontaneamente lasciato i territori dell’Orda a causa delle continue guerre civili. Si stima che le prime comunità tatare non superassero 4 000 persone (Arık 2008: 156–161). Il Granduca Vitoldo fece stabilire nella città di Trakai un consistente numero di Tatari in cambio di prestazioni militari. Ai nuovi abitanti furono donate terre, garantite libertà di culto e fu concessa loro la costruzione di moschee. I Tatari erano abili guerrieri e spesso ricoprivano le più alte cariche dell’esercito tanto da avere una propria unità militare. I Tatari inoltre erano spesso impiegati come traduttori e ambasciatori tra Polonia e Impero Ottomano. Oltre alla carriera militare e alla diplomazia i Tatari trovavano impiego come artigiani, giardinieri e al servizio dei nobili. I Tatari ebbero anche un ruolo centrale nel commercio con i Paesi dell’Impero Ottomano, tra cui il khanato di Crimea.
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