Esercizi mentali. Sui due Travelogues di Kazimiera Alberti

Ci sono due modi per stabilire la relazione con lo spazio. Uno è in parte generale e in parte idiosincratico ed è la maniera in cui il passato si manifesta nel presente dell’individuo. L’altro, è una connessione molto profonda e intima con il luogo nel quale è possibile stabilire tale relazione ovvero quando iniziamo a sentirci legati ad un dato spazio, cioè quando le linee storiche ed estetiche di connessione si dimostrano inadeguate.

L’unicità delle montagne Il paesaggio dei Tatra nella poesia di Kazimiera Alberti

Nell’articolo viene trattato il tema del paesaggio dei monti Tatra nelle opere di debutto
di Kazimiera Alberti pubblicate sull’annuario “Wierchy” (1926) e nel volume La rivolta
delle valange (Bunt lawin) (1927). L’autore, rifacendosi alle ricerche già esistenti sulla
letteratura dei Tatra, ed in particolare soffermandosi su quelle della Giovane Polonia,
presenta i motivi più importanti riguardanti i suddetti monti nei lavori della poetessa
polacca – il simbolismo della natura, il fascino della cultura montanara, lo svolgersi delle azioni delle opere nel panorama dei Tatra. A tutto ciò si aggiunge una speciale
“tatografia”, ovvero una specie di mappa poetica dei Tatra e dei suoi dintorni.

Viaggio storico e letterario nella comunità dei Tatari polacco-lituani attraverso Baśnie, podania i legendy polskich Tatarów di Selim Mirza Chazbijewicz

Quando si parla di Polonia in Italia e altri Paesi europei di solito si pensa ad
una terra caratterizzata da omogeneità linguistica, etnica, religiosa e culturale.
Non bisogna dimenticare, però, che il Paese, in parte favorito dalla sua posizione
geografica, nel corso dei secoli è stato un crocevia di culture diverse. Una delle
minoranze etnico-religiose presenti da secoli sul territorio polacco e che ha dato
un grande contributo militare, economico e culturale alla Polonia è senza ombra
di dubbio la comunità tatara. Basti pensare che il grande scrittore e premio Nobel
per la letteratura Henryk Sienkiewicz aveva origini tatare.

Le peculiarità altoatesine nella narrativa italiana: il caso di Eva dorme di Francesca Melandri

L’Alto Adige è una delle province meno conosciute d’Italia. Un piccolo microcosmo situato all’estremo lato settentrionale dello Stato che non è molto presente nella riflessione letteraria o culturale riguardante l’Appennino. Una delle prove più note che cerca di colmare questo vuoto nell’ambito editoriale e letterario italiano degli ultimi anni è il romanzo Eva dorme di Francesca Melandri. Il libro pubblicato da Mondadori nel 2011 ha avuto un grande successo in Italia. Peraltro è il primo romanzo sulla tematica altoatesina indirizzato ad un pubblico così vasto, in grado di oltrepassare il cerchio letterario locale.

La Puglia, una terra da scoprire Un viaggio con Kazimiera Alberti

Nell’ambito letterario dei reportage di viaggio il nome di Kazimiera Alberti
è quasi del tutto sconosciuto al pubblico polacco così come a quello italiano. Il
poco successo delle opere dell’autrice non lo si può attribuire al contenuto degli
scritti, ma piuttosto a una poca distribuzione di questi ultimi in entrambi i panorami
editoriali. Accostandomi alla letteratura dell’Alberti e alla sua raccolta di travelogue,
sono stata particolarmente attratta da un volume, quello dedicato alla mia regione
di origine: la Puglia.